Vitiligine: lo studio che ha dimostrato un miglioramento del 75%

La vitiligine è una malattia dermatologica autoimmune che coinvolge circa 0,5%–1% della popolazione mondiale. È caratterizzata dalla comparsa su una o più parti del corpo di macchie bianche dai contorni netti e irregolari, ben distinte dalla cute sana circostante. Il colore bianco latte delle chiazze di vitiligine è dovuto all’assenza di melanina, il pigmento cutaneo responsabile del colorito della pelle.

Può interessare qualsiasi zona cutanea: viso, collo, tronco, arti, genitali.

Sono ormai diversi anni che ricevo tantissime richieste di aiuto da parte di persone affette da vitiligine. Le mie risposte sono sempre state nel tempo più flebili, ma la mia tenacia nella ricerca scientifica ha prevalso.

Finalmente quest’estate mentre ero in ferie, ma sempre connessa a verificare che ci fossero nuovi articoli scientifici su Pubmed, ho trovato uno studio randomizzato di febbraio 2022.

Questo studio tratta l’efficacia dell’associazione di Carbossiterapia ai raggi ultravioletti B a banda stretta (NB-UVB). Dimostra che questa terapia combinata mostra un miglioramento della patologia del 75%.

Leggi l’articolo e poi contattami per fissare un appuntamento per un check up gratuito, dove ti spiegherò nel dettaglio come si svolge il trattamento.

Le caratteristiche dei partecipanti

Lo studio è stato condotto su 30 pazienti con vitiligine generalizzata stabile simmetrica in aree ed estremità riferite alla clinica dermatologica dell’ospedale iraniano Afzalipour di Kerman, Università di Scienze Mediche.

I criteri di inclusione dei pazienti erano due: il soggetto deve essere di età superiore a 18 anni e senza alcun trattamento per la vitiligine da almeno 3 mesi.

La vitiligine stabile è stata definita con pazienti senza nessuna delle due nuove lesioni né diffusione di lesioni esistenti da 1 anno.

Mentre i pazienti con lesioni in aree regioni recalcitranti al trattamento come distale di estremità, le aree acrali e le protuberanze ossee sono stati inclusi nello studio.

Com’è avvenuto lo studio?

La diagnosi di vitiligine si basava sulle caratteristiche cliniche, tra cui: età, sesso, fototipi della pelle, coinvolgimento e durata della malattia.

L’esposizione di tutto il corpo a NB-UVB è stata eseguita tre volte a settimana in modo non consecutivo per la durata di 4 mesi.

La carbossiterapia è stata eseguita in sessioni settimanali per un totale di 16 sessioni.

Ogni sessione è durata circa tra i 5 e gli 8 minuti. Infine, ai pazienti è stato chiesto di applicare una crema idratante e una crema solare con SPF 50 dopo il trattamento per ridurre rispettivamente la secchezza cutanea e fotosensibilità.

I risultati

28 pazienti con un’età media di circa 32 anni hanno completato lo studio.

Alla fine del trattamento, il 37% dei pazienti nel gruppo della terapia combinata ha dimostrato un miglioramento del 75% rispetto allo 0% del gruppo in monoterapia.

In conclusione, a seguito di questo studio è stato verificato che l’aggiunta di carbossiterapia a NB-UVB porta a un’efficacia significativamente maggiore di trattamento senza effetti avversi rispetto alla monoterapia con NB-UVB.

Se l’articolo ti ha incuriosito e vorresti approfondire nel dettaglio come si svolge questo trattamento, contattami per fissare un appuntamento per un check up gratuito.

Io e la dottoressa Stefania Cocchi ti aspettiamo in studio!

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